La verità sui giocatori bronzo in panchina per l’overall basso
Spesso e volentieri ci ritroviamo di fronte a quelle leggende metropolitane così come quella dedicata ai giocatori bronzo da tenere in panchina in modo da far risultare un overall medio di squadra più basso ed incontrare avversari con una rosa meno forte attraverso il matchmaking online.
Cos’è il matchmaking? Non è altro che quella funzione automatica che mette in contatto te ed il tuo avversario per giocare una partita online, senza che tu debba necessariamente conoscere l’avversario, esserne amico o addirittura compaesano..
Innanzitutto occorre capire il funzionamento del matchmaking online specialmente in FUT Champions Weekend League, per farlo vi consigliamo di leggere questo articolo:
La maggior parte degli utenti, tende dunque a mettere in panchina solo i così detti “super-sub“, vale a dire giocatori che, entrando in campo a match in corso, sono in grado di “spaccare la partita”. Alcuni esempi possono essere Lozano, Josef Martinez, Williams e tanti altri..
Gli stessi PRO Player (giocatori professionisti di FIFA) tendono ad inserire giocatori bronzo di overall più basso possibile in panchina al di fuori dei tre cambi che generalmente effettuano durante una partita.
Oggi però, attraverso un tweet di Joel Doonan, producer EA Sports per FIFA, conferma l’invalidità di questa leggenda metropolitana.
Come possiamo leggere nell’immagine sottostante, Joel scrive che giocare in casa o fuori casa non ha alcun impatto sulla partita o sul risultato della stessa.
A seguire un PRO Player, Bateson87, domanda sull’impatto dei giocatori bronzo tenuti in panchina e lo stesso Joel risponde così:
Impattano sulla qualità delle sostituzioni che hai in panchina.
Ciò significa che come spesso accennato, l’overall medio di squadra non è un fattore di matchmaking, dunque tenere giocatori bronzo con overall basso in panchina per diminuire l’overall medio di squadra non è utile.
Allo stesso momento viene recisa la seconda leggenda metropolitana dove chi gioca in casa è favorito rispetto a colui che gioca fuori casa.
